La parola Ucraina, in lingua originale Україна, che dà origine al nome dello Stato significa terra di confine; collocato nella zona centro est dell’Europa, ha una popolazione di circa 45.900.000 abitanti. I Paesi che confinano con l’Ucraina sono la Bileorussia a nord, la Russia ad est, Moldavia, Romania, Polonia, Slovacchia e Ungheria ad ovest, mentre il Mar Nero dona al Paese uno sbocco marittimo.
L’Ucraina è uno Stato in profonda evoluzione, soprattutto in questi ultimi anni: la popolazione e il governo si sta sforzando per cancellare l’ultimo secolo travagliato ed inaugurare un nuovo, promettente corso; nonostante il fantasma dell’Unione Sovietica stenti a sparire all’interno degli ingranaggi burocratici del sistema, c’è una grande volontà di entrare nell’Unione Europea, vero obiettivo visto da tutti come massima aspirazione per il benessere dello Stato.
Da un punto di vista geopolitico, è stupefacente notare come l’intero territorio ucraino sia completamente all’interno dei confini geografici dell’Europa continentale. Il centro della nazione è costituito da enormi pianure e distese di steppe, che si alternano a praterie, con paesaggi sterminati dove non si vede mai un albero. A nord si intravvedono sull’orizzonte diversi altopiani popolati da boschi, mentre nella zona sud orientale, presso il fiume Dnipro, si presentano profondi strapiombi e gole, create dall’erosione dei fiumi. Tra i quattro corsi d’acqua più importanti della nazione, proprio il Dnipro è il principale: dei suoi 2.201 km di corsa, ben 980 attraversano l’Ucraina.
Per quanto riguarda i monti, i più importanti si trovano ad ovest, i Carpazi; nella zona più ad est del Paese, poi, ci sono i Monti di Crimea. L’Ucraina si presenta come una nazione molto eterogenea, grazie anche alle tante mescolanze etniche e culturali, sia asiatiche ed europee - che si sono create nei suoi territori nel corso dei secoli. Dopo aver regnato sulle terre ucraine per tanti secoli, le tribù asiatiche dei Kazari e dei Cimmeri hanno lasciato il posto ad uno Stato chiamato Rus’di Kyiv, che si protendeva dal fiume Volga fino al Danubio, passando per il Mar Baltico.
Curiosa è poi l’origine di questo stato, istituito nel IX secolo dalle popolazione vichinghe (mentre si potrebbe tranquillamente pensare che i fondatori potessero essere russi o ucraini stessi), che si spostarono dai mari del Nord fino a giungere al centro dell’Europa dell’est. Quando i Mongoli provenienti dall’Oriente, poi, conquistarono la Polonia, la Russia del nord e la zona occidentale della Lituania, l’Ucraina riuscì a costruire una propria cultura nazionale, concentrandosi prevalentemente all’interno delle steppe del centro popolate dai mitici cosacchi; furono proprio loro, nel XIX secolo, a riportare in auge l’idea nazionalistica di uno Stato ucraino. Tuttavia, i moti indipendentistici non colpirono particolarmente l’interesse dell’impero austro ungarico, mentre il successivo dominio russo spense con forza le pretese nazionalistiche ucraine. Solo nel 1991 l’Ucraina riebbe il coraggio di far valere il proprio interesse indipendentista, riuscendo finalmente nell’intento di divenire uno stato sovrano e autonomo.
La capitale del paese è Kiev (in ucraino Kyiv), un’enorme metropoli la cui popolazione ufficiale si assesta attorno ai 2.700.000 abitanti; si pensa che gli immigrati ucraini a Kiev non ufficializzati siano qualcosa come un milione. Il primo effetto della città sul visitatore è quella di grande stupore: ciò che gli ucraini definiscono come "il luogo dove confluisce la corruzione, i traffici illeciti, il crimine gli ultimi baluardi sovietici e la nuova ricchezza dei cittadini" non è altro che un luogo diverso da questa descrizione. Infatti, la città si presenta davvero piacevole specialmente durante la bella stagione: le cupole dorate risplendono sulle acque del Dnipro, e la bellezza del suo paesaggio è davvero impressionante. La città è il frutto di una pulsante commistione di culture, etnie ed influssi diversi: desuete caratteristiche sovietiche si fondono con gli ideali indipendentisti ucraini e i movimenti di matrice anarchica-capitalista; l’architettura urbana è quantomai eterogenea, grazie all’alternanza di parecchi stili e correnti artistiche presenti soprattutto nel centro storico, dato che le enormi periferie metropolitane sono parecchio anonime, a causa delle sterminate file di palazzoni di epoca sovietica.
Il periodo migliore per una vacanza in Ucraina è la primavera, soprattutto da fine aprile ai primi di giugno, quando si possono appendere i cappotti e godersi il tepore dopo il rigido inverno. L’estate in Ucraina può essere anche molto calda, con un’afa anche opprimente e con la colonnina di mercurio che supera i 30 gradi. Questo caldo fa fuggire in massa la popolazione urbana, che si rifugia in Crimea, nei Carpazi o sul Mar Nero, alla ricerca di fresco. Anche l’autunno è un periodo molto piacevole, considerando anche che la mole di turisti scema sensibilmente. I mesi più freddi dell’anno sono invece dicembre e gennaio: in questo periodo le temperature scendono di non poco sotto lo zero, con particolare riferimento alla zona dell’interno dell’Ucraina, dove la neve scende particolarmente copiosa.
Il principale aeroporto dell'Ucraina è quello di Kiev - il aeroporto di Kiev Borispol, sigla internazionale KBP - ben collegato con tutti i più importanti aeroporti italiani grazie a voli giornalieri. È quindi più conveniente usare l’aereo per spostarsi da e per l’Ucraina, sebbene si possa raggiungere anche con la macchina. Per gli spostamenti interni all’Ucraina, poi, vi sono diverse opzioni di scelta: in primis, treni economici e ben organizzati, non di certo all’avanguardia ma molto funzionali; quindi gli autobus, il cui servizio è uguale a quello offerto dai treni. Non è molto consigliabile, invece, optare per il noleggio di un’auto, dato che gli ucraini sono noti per la loro scarsa capacità di guida e per le condizioni del manto stradale che sono davvero pessime. Se poi avete bisogno di spostarvi per lunghi tragitti da una parte all’altra dell’Ucraina, potete sempre utilizzare i comodi voli aerei interni.
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